Luglio 28, 2022 Matteo

Centonara e Artò / MADONNA DEL SASSO

Centonara era così descritta in una cartolina di qualche anno fa:

"Il ridente ed ameno villaggio di Centonara è posto sui pianori della Colma, ricchi di praterie e di castagneti e domina l'azzurro bacino del Cusio, dalle cui acque fiorisce la storica e leggendaria Isola di S. Giulio [...] Le occupazioni principali della popolazione sono la pastoria, la coltura dei frutti, dei cereali, la lavorazione del granito e dei legnami e la pesca delle trote".

Degna di nota è l’antica macina per la canapa, costruita nel 1870 e in funzione fino agli anni '30 del ‘900. Oltre alla canapa, si pestavano mele e noci, gratuitamente per gli abitanti del comune, e a pagamento per gli altri.

Tipicamente la canapa era seminata in primavera e raccolta nel mese di agosto.

Dopo essere depositata in appositi pozzi, era fatta seccare, allo scopo di separare il filo dal legno e in autunno, poi, si portava alla macina. Una volta filata e sbiancata, la matassa era poi mandata in Valsesia, dove veniva tessuta per farne lenzuola, asciugamani e pezze.

 

Ad Artò di grande importanza è la Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Bernardino da Siena, edificata al termine del ‘400 e finita come la vediamo oggi nei secoli successivi.

Antistante vi è un piccolo piazzale, ottimo punto panoramico per godersi un angolo di lago. 

Nel centro di Artò, sulla piazzetta, troviamo un grande affresco cinquecentesco, attribuito al Bailetti, allievo di Gaudenzio Ferrari di Valduggia, raffigurante la Madonna col Bambino, tra i Santi Giulio, Rocco, Sebastiano e Stefano.

Ancora ben visibile e conservato è il lavatoio pubblico. 

In particolare una targa qui posta riporta un brano del romanzo Alpinisti ciabattoni, del 1888, dello scrittore vercellese Achille Giovanni Cagna, che ricorda come i protagonisti del libro "Passarono vicino alle fontane; un bell'arco di acqua viva precipitava gorgogliando nel troglo colmo, riboccando e travasando in cascatelle e stillicidi argentei; in terra un guazzo viscido, che fra gli interstizi dei ciottoli lucenti rispecchiava il cielo”.

Fonte: www.comune.madonnadelsasso.vb.it

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